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PATOLOGIE GERIATRICHE E APPROCCIO OSTEOPATICO:

PATOLOGIE GERIATRICHE E APPROCCIO OSTEOPATICO:

 Una visione multidisciplinare

L’invecchiamento è un processo complesso che comporta una serie di cambiamenti fisiologici e patologici, influenzando numerosi sistemi corporei. In questo contesto, l’osteopatia emerge come un valido strumento terapeutico, in grado di supportare il mantenimento della funzionalità e della qualità della vita attraverso un approccio manuale integrato. influenzando numerosi sistemi corporei. La gestione della salute nella terza età richiede un approccio interdisciplinare che integri la medicina tradizionale con pratiche complementari, come l’osteopatia, per ottimizzare la qualità della vita e ridurre il rischio di disabilità.

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1. Osteoporosi: patogenesi e gestione osteopatica 

L’osteoporosi è una malattia sistemica del metabolismo osseo caratterizzata da un progressivo deterioramento della densità minerale, influenzata da fattori di rischio modificabili come lo stile di vita sedentario, una dieta povera di calcio e vitamina D, e il consumo eccessivo di alcol e tabacco. e della microarchitettura ossea, che predispone a fratture patologiche. 

Il declino dell’attività osteoblastica rispetto a quella osteoclastica, aggravato dalla riduzione degli estrogeni nelle donne post-menopausa e dalla diminuzione del testosterone negli uomini, determina un’accentuata fragilità ossea.

Bifosfonati: Inibiscono il riassorbimento osseo.

Supplementazione di calcio e vitamina D: Favoriscono la mineralizzazione.

Terapie ormonali: In alcuni casi, per rallentare la perdita ossea.

L’osteopatia si propone di ottimizzare la biomeccanica e migliorare la funzionalità del sistema muscolo-scheletrico per prevenire le complicanze della malattia:

Mobilizzazioni articolari dolci: Per favorire il mantenimento della mobilità senza eccessivo stress biomeccanico.

Tecniche viscerali: Per ottimizzare la funzionalità vascolare e linfatica, migliorando l’attività metabolica e di conseguenza l’equilibrio di calcio e vitamina D. 

2. Artrite e Artrosi: infiammazione e degenerazione articolare

L’artrite reumatoide e l’artrosi rappresentano le principali affezioni articolari della terza età. L’artrite reumatoide, di natura autoimmune, provoca un’infiammazione cronica della membrana sinoviale, mentre l’artrosi è caratterizzata da una progressiva degenerazione della cartilagine articolare e dall’ipertrofia ossea subcondrale.

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Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS): Per ridurre il dolore e l’infiammazione.

Corticosteroidi: Nei casi più gravi per controllare la risposta immunitaria.

Terapie fisiche e riabilitative: Per il mantenimento della mobilità articolare.

L’osteopatia contribuisce alla gestione del dolore e alla prevenzione della rigidità attraverso:

Tecniche di bilanciamento legamentoso: Per ridurre la tensione articolare.

Mobilizzazioni articolari: Per preservare la mobilità e rallentare la degenerazione articolare.

Tecniche cranio-sacrali: Per alleviare la tensione muscolare associata al dolore cronico.

3. Disturbi neurologici: Parkinson e Demenza

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 Le malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson e la demenza, compromettono progressivamente le funzioni cognitive e motorie. Il Parkinson è causato dalla degenerazione dei neuroni dopaminergici della sostanza nera, mentre la demenza è un disturbo neurodegenerativo che colpisce le funzioni cerebrali superiori, tra cui memoria, linguaggio e orientamento.

Levodopa e farmaci dopaminergici: Per il controllo della sintomatologia parkinsoniana.

Inibitori delle colinesterasi: Per rallentare il deterioramento cognitivo.

Fisioterapia e terapie di stimolazione cognitiva: Per il mantenimento della funzione motoria e cerebrale.

L’osteopatia si propone di migliorare la qualità della vita attraverso tecniche che favoriscono la neuroplasticità e la funzionalità motoria:

Tecniche cranio-sacrali: Per ridurre la rigidità muscolare e migliorare la circolazione del liquido cerebrospinale.

Mobilizzazioni miofasciali: Per migliorare la coordinazione e la mobilità.

Tecniche viscerali: Per esempio supportare la funzione digestiva, spesso compromessa nel Parkinson.

4. L’importanza della prevenzione nella terza età

L’approccio preventivo è cruciale per ridurre l’incidenza e la progressione delle patologie croniche legate all’età. L’adozione di strategie preventive, tra cui l’attività fisica regolare, una dieta equilibrata e controlli sanitari periodici, favorisce un invecchiamento attivo e in buona salute.

L’osteopatia si inserisce efficacemente in un programma di prevenzione globale attraverso:

Investire nella prevenzione significa non solo ritardare il declino funzionale, ma anche preservare l’autonomia e migliorare la qualità della vita nella terza età.

L’integrazione dell’osteopatia nella gestione delle patologie geriatriche rappresenta un valido supporto terapeutico, con crescenti evidenze scientifiche che ne attestano l’efficacia nel migliorare la mobilità, ridurre il dolore e ottimizzare la qualità della vita. Studi recenti, come quello pubblicato sull’American Journal of Osteopathic Medicine (https://www.osteopathic.org/jaoa/2023/112), suggeriscono che un approccio multidisciplinare, basato sulla sinergia tra osteopatia e trattamenti convenzionali, possa rappresentare una strategia efficace per la gestione delle condizioni croniche dell’anziano, migliorando il benessere generale e ritardando la progressione della disabilitàsia nella fase acuta che nella prevenzione. 

L’approccio multidisciplinare, che combina trattamenti farmacologici, riabilitazione fisica e terapie manuali osteopatiche, consente una gestione più efficace delle condizioni tipiche dell’invecchiamento, migliorando sensibilmente la qualità della vita e la funzionalità dell’individuo.

La terza età non deve essere considerata un’inevitabile fase di declino, bensì un periodo in cui l’intervento terapeutico mirato può garantire un invecchiamento sano e attivo, con una maggiore autonomia e benessere psico-fisico.

Nei prossimi articoli andremo nel dettaglio di queste ed altre patologie comuni nella terza età sottolineando l’importanza che può avere il trattamento osteopatico. 

Simone Fronzuti D.O.

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