Racchetta, tastiera o cacciavite: l’osteopatia contro l’epicondilite per un gomito in pace!
Racchetta, tastiera o cacciavite: l’osteopatia contro l’epicondilite per un gomito in pace!
Hai mai sentito una fitta sul lato esterno del gomito aprendo un barattolo, sollevando una busta della spesa o lavorando al computer? Non serve una racchetta: l’epicondilite, il celebre “gomito del tennista”, colpisce moltissime persone!
L’epicondilite è una condizione dolorosa che colpisce principalmente il gomito, in particolare i muscoli estensori dell’avambraccio. Questa patologia è causata da un sovraccarico ripetuto dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio all’epicondilo laterale, ossia la protuberanza ossea all’esterno del gomito.
Sebbene il nome faccia pensare che si tratti di una patologia esclusiva dei tennisti, in realtà può colpire chiunque compia attività che richiedono movimenti ripetitivi del polso o del gomito.
La caratteristica principale di questa condizione è che non insorge improvvisamente: al contrario, l’epicondilite si sviluppa gradualmente nel tempo. I primi sintomi di dolore al gomito possono essere lievi e intermittenti ma se non trattati possono peggiorare, diventando persistenti e debilitanti. È per questo che è fondamentale riconoscere i segnali iniziali, per evitare che la condizione si aggravi ulteriormente.

Cause e sintomi principali
L’epicondilite è spesso associata a movimenti ripetitivi di prono-supinazione e di estensione del polso, che mettono sotto stress i tendini e i muscoli dell’avambraccio. Questi movimenti sono tipici, ad esempio, di sport come il tennis, ma anche altre attività lavorative o sportive che richiedono un uso continuo e ripetuto del gomito e del polso possono favorire lo sviluppo della condizione.
I sintomi iniziali includono dolore e fastidio nella parte esterna del gomito, che può estendersi lungo l’avambraccio. Inizialmente il dolore può essere lieve e apparire solo durante l’esecuzione di movimenti specifici, come sollevare un oggetto o estendere il polso contro resistenza.
Se non trattato, il dolore può però peggiorare, diventando costante e interferendo con le normali attività quotidiane, come scrivere, cucinare o addirittura tenere in mano un oggetto. Nei casi più gravi, può compromettere la forza della mano e la sua funzionalità, riducendo la qualità della vita.
Diagnosi e approcci riabilitativi
L’epicondilite è una delle cause più comuni di dolore al gomito negli adulti e colpisce circa l’1-3% della popolazione, con un picco di incidenza tra i 40 e i 50 anni. La diagnosi è di solito clinica e si basa su un esame fisico approfondito, supportato da test provocativi, come la palpazione e l’esecuzione di movimenti specifici per valutare la risposta del gomito al dolore. In alcuni casi, possono essere necessari esami strumentali.
Esistono diversi approcci riabilitativi per trattare l’epicondilite, che spaziano dagli esercizi terapeutici, agli ultrasuoni, alla terapia manuale, alle onde d’urto, al taping e al laser. Questi trattamenti sono volti a ridurre il dolore, migliorare la mobilità e favorire la guarigione dei tendini danneggiati.
Anche il trattamento osteopatico è stato proposto come soluzione nella gestione di questa condizione: attraverso un approccio globale, e non esclusivamente locale, l’osteopata lavora concentrandosi sul gomito ma valutando e trattando anche aree a distanza.
Come l’osteopatia può aiutare
L’osteopatia lavora non solo sul gomito dolorante ma esamina e tratta anche altre aree del corpo, come la spalla, la colonna vertebrale e il rachide cervicale. Queste aree potrebbero essere coinvolte nella sintomatologia a causa di restrizioni miofasciali, ossia tensioni nei muscoli e nelle fasce che limitano il movimento e contribuiscono a un sovraccarico funzionale dell’arto superiore.
L’osteopatia utilizza tecniche dolci di manipolazione e rilascio miofasciale per trattare le tensioni muscolari e fasciali che ostacolano il normale scorrimento dei tessuti e il drenaggio linfatico. Questo approccio aiuta a migliorare la mobilità e a ridurre il dolore. Le tecniche di manipolazione osteopatica intervengono anche sul sistema vascolare e nervoso, favorendo il drenaggio dei cataboliti e stimolando i meccanismi naturali di inibizione del dolore. In altre parole, l’osteopatia non solo agisce sul sintomo ma aiuta anche il corpo a interrompere il circolo vizioso che perpetua dolore e disfunzione.
Benefici comprovati dell’osteopatia
Studi recenti hanno confermato l’efficacia dell’osteopatia nel trattamento dell’epicondilite.
Uno studio (1) condotto nel 2022 ha messo a confronto l’approccio osteopatico con il trattamento fisioterapico, mostrando come entrambi si rivelino efficaci nel migliorare la percezione del dolore e la disabilità.
La differenza principale evidenziata consiste nel fatto che, mentre la fisioterapia ha un impatto più rapido, l’osteopatia porta a miglioramenti progressivi nel tempo. Questo suggerisce che un approccio integrato, che combini osteopatia e terapia convenzionale, può essere la soluzione migliore per ottenere risultati duraturi.
Non ignorare i primi segnali di dolore!
Se avverti dolore o fastidio al gomito, è fondamentale non ignorarlo. Agire tempestivamente può prevenire il peggioramento della condizione e ridurre il rischio di complicanze a lungo termine.
Un trattamento osteopatico può essere molto utile, soprattutto se preso in considerazione nelle fasi iniziali della sintomatologia: intervenire presto è la chiave per un recupero completo e duraturo!
Sara Dadomo D.O.
Bibliografia
- Altadonna Giulio, Cappelli Davide, Orlandi Magli Antonella, Raffa Debora, Spinnato Paolo, Filardo Giuseppe, Tedeschi Roberto, Benedetti Maria Grazia. Efficacy of Osteopathic Manipulative Treatment (OMT) Vs Physiotherapy in Chronic Lateral Epicondylitis; Journal of Complementary Medicine, Volume 11, Settembre 2022
