Metatarsalgia: quando il dolore parte dall’avampiede
Metatarsalgia: quando il dolore parte dall’avampiede

Il piede è una struttura straordinaria: piccolo, ma capace di sostenere l’intero peso del corpo, passo dopo passo, per migliaia di chilometri nel corso della vita.
Quando qualcosa altera il suo delicato equilibrio, però, anche un gesto semplice come camminare può diventare doloroso.
Uno dei disturbi più comuni che colpiscono l’avampiede è la metatarsalgia, termine che indica un dolore localizzato nella parte anteriore del piede, proprio dietro le dita.
Molte persone descrivono la sensazione come se avessero “un sassolino sotto il piede”, oppure come un bruciore diffuso nella pianta, che peggiora camminando o stando a lungo in piedi.
È un disturbo spesso sottovalutato, ma che può compromettere la qualità della vita e limitare le attività quotidiane.
Cause della metatarsalgia: quando l’appoggio non è più equilibrato
La metatarsalgia non è una malattia unica, ma un sintomo che può avere diverse cause.
Tra le più frequenti:
- Sovraccarico meccanico: quando il peso del corpo si concentra in modo eccessivo sulle teste metatarsali (le ossa dietro le dita), le strutture plantari vengono sollecitate oltre misura.
- Uso abituale di tacchi alti
- Scarpe con punta stretta
- Attività sportive con molti salti o corse su superfici rigide
- Alterazioni anatomiche
- Alluce valgo
- Dita a martello o altre deformità
Queste modificano la distribuzione del carico sull’avampiede.
- Riduzione del cuscinetto adiposo plantare
Con l’età il naturale “ammortizzatore” sotto le teste metatarsali può assottigliarsi, rendendo ogni passo più traumatico. - Condizioni sistemiche
- Artrite reumatoide
- Neuropatie
- Diabete
Questi quadri possono alterare la biomeccanica del piede e la percezione del dolore.
Diagnosi: capire il motivo del dolore
La valutazione podologica è il primo passo per affrontare correttamente la metatarsalgia.
Durante la visita il podologo:
- osserva il piede in stazione eretta e durante il cammino;
- valuta l’appoggio plantare, la mobilità articolare e la presenza di deformità;
- quando indicato, esegue un’analisi baropodometrica, che misura la distribuzione dei carichi e individua le aree di sovraccarico.
Solo comprendendo la causa del dolore è possibile impostare un trattamento mirato e personalizzato.
Trattamento: alleggerire il passo
L’obiettivo principale è ridurre il sovraccarico sull’avampiede.
Le strategie più utilizzate includono:
- Plantari su misura: progettati per redistribuire correttamente i carichi e dare sollievo ai punti dolenti.
- Ortesi digitali: utili per correggere o proteggere dita deformate.
- Calzature adeguate:
- pianta larga,
- tacco basso,
- buona ammortizzazione.
Una scarpa giusta può fare una grande differenza.
In presenza di infiammazione possono essere associati:
- terapie fisiche mirate,
- esercizi di stretching e rinforzo muscolare.
Nei casi più complessi il podologo può collaborare con altri specialisti in un approccio multidisciplinare, per valutare ulteriori opzioni terapeutiche.
Quando rivolgersi al podologo
È consigliabile una valutazione podologica se:
- il dolore sotto l’avampiede persiste da più di qualche giorno;
- compare bruciore, formicolio o sensazione di “sassolino sotto il piede”;
- si notano callosità localizzate, deformità delle dita o difficoltà nel camminare;
- il dolore limita attività quotidiane, sport o lavoro.
Un messaggio importante
La metatarsalgia non è “solo un dolore sotto al piede”: è un segnale che qualcosa nella postura, nelle calzature o nelle abitudini di carico non funziona come dovrebbe.
Intervenire precocemente con una valutazione podologica accurata aiuta a:
- prevenire peggioramenti,
- evitare compensi dannosi per ginocchia e schiena,
- tornare a camminare con leggerezza.
Prendersi cura dei propri piedi significa investire nel proprio benessere quotidiano: ogni passo senza dolore è un passo verso una vita più attiva e serena.
Dott. Mauro Dispenza – Podologo, Posturologo, Osteopata
