La Medicina dei Sistemi: il cambio del Paradigma
La Medicina dei Sistemi: il cambio del Paradigma

Quando nel 2022, in fase di pandemia Covid, ci riunimmo per la prima volta a Milano, nella Sala Napoleonica dell’Università Statale, per discutere delle evidenze scientifiche convalidate a supporto della Medicina dei Sistemi, nessuno di noi avrebbe potuto immaginare l’impulso che tale visione della Medicina, ma ancor prima della Persona, avrebbe potuto avere negli anni successivi.
In realtà, già dopo il primo Simposio, autorevoli esponenti delle più prestigiose Università italiane e non, sottoscrissero un documento, la “Dichiarazione di Milano 2022”, in cui venivano fissati i nuovi obiettivi della Medicina. In estrema sintesi, il documento auspicava di passare da:
- una visione epidemiologica generale ad una più personalizzata ed individuale;
- una narrativa di tipo descrittivo ad una di tipo predittivo;
- un approccio di tipo riduzionistico ad uno di tipo sistemico;
- un modello di intervento terapeutico di tipo reattivo ad uno di tipo prospettico;
- una prevalenza deterministica ed obbligata della genetica ad una almeno pari importanza dell’epigenetica.
Dal 2022, l’appuntamento di approfondimento sui temi scientifici più attuali in prospettiva sistemica si sono ripetuti annualmente. L’ultimo Simposio si è celebrato a Milano il 24 maggio u.s., con il consueto consenso e tributo di presenze.
L’Innovazione della Medicina dei Sistemi
L’utente comune si chiederà, al di là degli argomenti più tecnici, che riguardano più strettamente gli operatori sanitari, qual è il connotato più innovativo di questa nuova interpretazione della medicina?
Cominciamo a dire che si tratta di una visione dell’uomo in cui vengono privilegiati i collegamenti dinamici tra cellule, organi, apparati e sistemi dell’organismo umano che, seppur apparentemente lontani, colloquiano costantemente tra di loro per un bilanciamento generale delle funzioni corporee.
Tali collegamenti (cross-talk) sono possibili grazie ad una serie di Assi, che embricano i diversi settori del corpo umano, finemente regolati e per questo motivo anche perturbabili. Il trasporto del messaggio tra stazioni diverse dell’organismo umano è realizzato dalle “molecole messaggere”, entità di piccole dimensioni (ormoni, neuro-modulatori, citochine, fattori di crescita, ecc.), che viaggiano lungo il corpo veicolati da speciali taxi, gli esosomi, che derivano dalla gemmazione delle membrane cellulari.
L’Intestino come “Controller” della Salute
Il capolinea dei collegamenti dinamici tra gli Organi è costituito dall’Intestino, che viene considerato il “controller” della salute dell’organismo umano e che, quando invece sviluppa una infiammazione cronica di basso grado, può addirittura peggiorare la condizione patologica generale, poiché può trasmetterla a distanza a diversi altri Organi e Sistemi.
Ecco allora che nella Medicina dei Sistemi l’Intestino assume una sua “centralità” e con esso la Nutrizione, che è un elemento fondamentale per mantenere il controller intestino in una condizione di autoregolazione, articolando in maniera adeguata l’introduzione del cibo nel corso della giornata, ma soprattutto non intaccando l’integrità della barriera di segregazione intestinale tra interno ed esterno del corpo umano.
L’Ambizioso Obiettivo della Medicina dei Sistemi
Rispettando dunque il ruolo decisivo del microcosmo Intestino attraverso corretti stili di vita, potremo realmente in futuro aspirare a ridurre l’incidenza delle Patologie Cronico-Degenerative (Diabete 2, Neoplasie, Sindrome Metabolica, ecc.), principale causa di mortalità nel mondo.
Per centrare questo ambizioso obiettivo, la Medicina dei Sistemi ci suggerisce un proprio Paradigma diagnostico-terapeutico, che potrà consentire al cittadino di ammalarsi di meno ed all’operatore sanitario di individuare la patologia allo stadio iniziale del cosiddetto “underneath” (profondità), con sintomi vaghi ed indefiniti, quando è ancora emendabile e non, come sempre più spesso oggi avviene, nello stadio dell’“outcome clinico” avanzato, di malattia manifesta e che frequentemente è destinata ad una invariabile cronicizzazione.
Conclusioni
Di questo nuovo Protocollo di Salute e quindi di cambio di Paradigma, ci occuperemo, in forma particolareggiata, nei prossimi articoli.
Prof. Luigi Coppola
Docente di Nutrizione Clinica e Dietetica Applicata presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio