Francesca Durante – Psicologa Psicoterapeuta
Francesca Durante – Psicologa Psicoterapeuta

Introduzione
Mi chiamo Francesca Durante e sono una psicologa psicoterapeuta con esperienza nel campo della salute mentale.
Dal lavoro con i miei pazienti e nei contesti educativi in cui mi muovo come professionista ho imparato che:
In ogni sintomo del corpo vibra, spesso inascoltata, una domanda dell’anima.
La nascita di uno spazio di ascolto integrato
Questo spazio nasce dal desiderio di esplorare quel confine sottile – eppure essenziale – in cui il corpo e la psiche si toccano, si richiamano, si rispondono.
L’approccio psicoterapeutico
Da psicoterapeuta adleriana, ho sempre guardato alla sofferenza dell’individuo come a un fenomeno complesso, mai riducibile a una sola dimensione.
L’approccio multidimensionale che mi guida riconosce nel corpo:
- non solo una superficie,
- ma un luogo di memoria,
- un linguaggio simbolico,
- un alleato nella cura.
Il dialogo con il sapere osteopatico
Accostandomi al sapere osteopatico, intendo offrire una lettura psicologica che:
- non si chiude in se stessa,
- ma si apre al dialogo con l’altro sapere del corpo.
In questo cammino, le neuroscienze ci offrono mappe preziose:
ci aiutano a comprendere come l’esperienza, l’attaccamento, il trauma e il desiderio si iscrivano nella carne, modellando posture, tensioni, silenzi.
Una visione etica della cura
In un tempo che tende a:
- separare,
- scomporre,
- classificare l’essere umano in funzioni e organi,
questo spazio nasce come bisogno di rivendicare la necessità – etica prima ancora che clinica – di tornare a pensare la cura nella sua radicale complessità.
Perché il soggetto non è mai solo corpo, né mai soltanto mente, ma un intreccio vivo, irriducibile, dove il dolore si esprime con la voce del sintomo, e il corpo diventa il primo testimone della nostra storia affettiva.
Il corpo e il linguaggio simbolico del dolore
Non si può:
- curare la psiche senza ascoltare ciò che il corpo racconta,
- né sciogliere un nodo corporeo senza interrogarsi sul suo senso simbolico.
Il dolore, quindi – che sia nella carne o nel pensiero – è sempre:
- una domanda,
- un’interruzione del senso,
- un’esigenza di parola.
In questo spazio, cercheremo di restituire dignità a questa domanda.
Clinica come etica dell’ascolto
Attraverso uno sguardo psicoterapeutico che:
- si nutre della tradizione dinamica,
- dialoga con le neuroscienze,
- si contamina con il sapere osteopatico,
proveremo a interrogarci su come corpo e psiche non siano due entità distinte,
ma due volti della stessa realtà.
Il corpo parla – spesso prima della coscienza – e la psiche custodisce il mistero del corpo.
Temi trattati
Tratterò vari temi come inviti a pensare la clinica psicologica:
- non come tecnica, ma come etica dell’ascolto;
- non come correzione del difetto, ma come apertura alla verità del soggetto,
dove il corpo parla e la psiche, se accolta, trova parola.