Osteopatia e prematurità: un aiuto in più dalla TIN al rientro a casa
Osteopatia e prematurità: un aiuto in più dalla TIN al rientro a casa

Il 17 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Prematurità, dedicata ai bambini che iniziano la loro vita con qualche settimana di anticipo e a chi li accompagna in questo viaggio: genitori, équipe delle Terapie Intensive Neonatali, volontari e comunità.
Nascere in anticipo significa affrontare fin da subito molte sfide su respirazione, alimentazione, crescita e regolazione dello stress. In Terapia Intensiva Neonatale (TIN) l’osteopata può inserirsi come figura complementare: usa tecniche manuali dolci e non invasive (OMT, Osteopathic Manipulative Treatment), coordinate con neonatologi e infermieri, con l’obiettivo di favorire il comfort, la stabilità e il recupero del neonato. Non sostituisce le cure mediche: le amplifica dove possibile, rispettando tempi, segnali e controindicazioni. (MDPI)
Durante il ricovero: risultati concreti che incoraggiano
Gli studi clinici più solidi mostrano che l’OMT in TIN può accorciare la degenza. Un grande trial multicentrico randomizzato (PLOS ONE) su centinaia di prematuri ha osservato una riduzione media di alcuni giorni di ricovero nei bambini trattati con OMT due volte a settimana, senza segnalare eventi avversi legati al trattamento. Per i reparti questo significa anche minori costi per paziente. (PMC)
Questi dati sono in linea sia con un RCT precedente (BioMed Central) che con una meta-analisi (Medicine) su oltre 1.300 prematuri (PMC).
Potenziali meccanismi: stabilità, respiro, comfort
Oltre ai “giorni di ricovero”, alcune ricerche hanno indagato parametri fisiologici immediati. Un RCT ha riscontrato che 10 minuti di OMT possono associarsi a migliore saturazione di ossigeno rispetto al semplice tocco statico, con andamento cardiaco stabile: piccoli cambiamenti, ma clinicamente interessanti in un contesto delicato come la TIN. (PubMed)
Un altro RCT ha esplorato la variabilità della frequenza cardiaca (HRV), un indice della maturazione/autoregolazione del sistema nervoso autonomo: i risultati suggeriscono una tendenza verso una modulazione parasimpatica più favorevole dopo OMT, coerente con un migliore stato di regolazione del neonato. (PMC)
Sul piano funzionale, uno studio clinico ha segnalato che l’OMT può alleviare disturbi gastrointestinali (ad es. tolleranza dell’alimentazione, coliche) e contribuire a evitare prolungamenti inutili della degenza. (BioMed Central)
Per semplificare possiamo concludere che brevi trattamenti osteopatici nei prematuri sembrano dare piccoli ma utili miglioramenti subito, come una ossigenazione un po’ migliore senza modificare il battito. Altri segnali indicano un equilibrio nervoso più stabile e un intestino più in salute (miglior tolleranza dell’alimentazione, meno coliche), fattori che possono aiutare il bimbo a essere più pronto alla dimissione.
Quando iniziare e con che ritmo
Nei trial l’OMT è stata introdotta presto (spesso entro i primi 3–4 giorni di vita) e ripetuta 2 volte a settimana. Un RCT ha ipotizzato che un avvio più precoce massimizzi la probabilità di ridurre la degenza: un’indicazione utile per pianificare i percorsi intra-reparto. (PMC)
Sicurezza prima di tutto
Nelle sperimentazioni cliniche e nelle sintesi delle evidenze non sono stati riportati eventi avversi attribuibili all’OMT, quando praticata da professionisti formati e in coordinamento con l’équipe. Questo rafforza l’idea dell’osteopatia come strumento a basso rischio nell’assistenza globale al prematuro. (PMC)
Dopo le dimissioni: continuità e sostegno alla famiglia
L’uscita dalla TIN è un traguardo, ma il percorso continua a casa. Qui l’osteopata può offrire valutazioni e interventi mirati su:
- comfort posturale (asimmetrie, preferenze di rotazione del capo),
- supporto alla poppata (coordinazione suzione-deglutizione-respirazione, mobilità di mandibola e gabbia toracica),
- coliche e ritmo sonno-veglia,
- educazione ai genitori sulla gestione del bambino (handling), contenimento e tummy time graduale.
Le evidenze post-dimissione sono ancora in evoluzione, ma una revisione sistematica su disturbi gastrointestinali in neonati (termine e pretermine) suggerisce che l’OMT possa ridurre sintomi e consumo di farmaci, a supporto del comfort quotidiano. (PMC)
Cosa aspettarsi dalla seduta
In TIN, i contatti sono minimi, le sedute brevi e pianificate attorno alle cure infermieristiche; a casa, una seduta dura in genere 20–40 minuti e privilegia tecniche indirette molto dolci (rilascio miofasciale, balanced tension) con ampie pause di osservazione. (MDPI)
Un messaggio chiaro (e onesto)
Le potenzialità dell’osteopatia nei prematuri sono quindi concrete: meno giorni in TIN, segnali fisiologici più stabili, maggiore comfort, sostegno pratico nel passaggio a casa — il tutto con buon profilo di sicurezza. Le revisioni metodologicamente più severe ricordano però che servono nuovi RCT indipendenti su esiti a lungo termine: un invito a fare meglio e insieme, senza ridurre il ruolo dell’osteopatia ma consolidandolo con studi di qualità. (MDPI)
Fonti principali
- Cerritelli F. et al. RCT multicentrico su prematuri (riduzione LOS e costi; sicurezza). (PMC)
- Cerritelli F. et al. RCT singolo-centro (LOS ↓; sicurezza; analisi economica). (BioMed Central)
- Lanaro D. et al. Meta-analisi su prematuri (LOS ↓, costi ↓, nessun evento avverso). (PMC)
- Manzotti A. et al. RCT su effetti acuti (SpO₂ ↑ vs tocco statico). (PubMed)
- Manzotti A. et al. RCT su HRV/autonomico (tendenza a modulazione parasimpatica). (PMC)
- Pizzolorusso G. et al. Studio su funzione GI e LOS. (BioMed Central)
- Cicchitti L. et al. Review su OMT in TIN (modello operativo e integrazione). (MDPI)
- Posadzki P. et al. Revisione pediatrica ampia (invito a RCT più rigorosi). (MDPI)
Giulia Bonacini – osteopata D.O. e fisioterapista
