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Infiammazione: un fenomeno complesso e centrale per la salute

Infiammazione: un fenomeno complesso e centrale per la salute

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Quando pensiamo all’infiammazione, spesso la associamo a un problema da risolvere. In realtà, è un meccanismo fondamentale del nostro organismo, orchestrato dal sistema immunitario per proteggerci e mantenere l’equilibrio fisiologico.

Il sistema immunitario non è solo una barriera contro agenti patogeni, ma un sofisticato regolatore che sorveglia e modula ogni processo biologico. L’infiammazione ne è una delle risposte più affascinanti e cruciali. Tuttavia, quando persiste nel tempo senza una reale minaccia, può trasformarsi in un fattore silenzioso ma insidioso per la nostra salute: l’infiammazione cronica di basso grado.

Cos’è la low grade inflammation?

L’infiammazione cronica di basso grado è uno stato di attivazione costante del sistema immunitario, spesso privo di sintomi evidenti, ma capace di alterare gradualmente la fisiologia dell’organismo. A differenza dell’infiammazione acuta – che è una risposta immediata e temporanea a un danno o a un’infezione – questa forma di infiammazione è persistente, diffusa e, nel lungo periodo, dannosa.

Non provoca dolore, gonfiore o febbre evidenti, ma agisce come un fuoco lento, contribuendo a numerose malattie croniche, tra cui patologie cardiovascolari, diabete, obesità e disturbi neurodegenerativi. Il problema principale è che spesso passa inosservata, rendendo difficile intervenire tempestivamente.

Ma quali sono i fattori che la innescano e la alimentano? Come possiamo riconoscerla e ridurla?

Cause e fattori scatenanti

L’infiammazione cronica di basso grado è una condizione silenziosa, spesso alimentata dallo stile di vita moderno. Fattori come un’alimentazione squilibrata, la sedentarietà, lo stress cronico e la privazione del sonno contribuiscono a mantenere attiva la risposta infiammatoria, alterando il metabolismo e il sistema immunitario.

Un ruolo chiave è svolto dal grasso viscerale, che rilascia continuamente mediatori pro-infiammatori, e dalla disbiosi intestinale, che compromette la barriera intestinale favorendo il passaggio di endotossine nel sangue. Anche l’ambiente incide sull’infiammazione: l’esposizione a tossine come pesticidi, metalli pesanti e inquinanti atmosferici aumenta lo stress ossidativo, aggravando il processo infiammatorio.

Questa persistente attivazione del sistema immunitario crea un terreno favorevole allo sviluppo di numerose patologie croniche, rendendo fondamentale un intervento preventivo per ristabilire l’equilibrio dell’organismo.

Conseguenze sulla salute

L’infiammazione cronica di basso grado è un fattore determinante nello sviluppo di numerose patologie. Sul piano metabolico, favorisce insulino-resistenza, obesità e sindrome metabolica, aumentando il rischio di diabete di tipo 2.

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A livello cardiovascolare, contribuisce alla formazione di placche aterosclerotiche, predisponendo a infarto e ictus.

Nel sistema nervoso, alimenta la neuroinfiammazione, un meccanismo implicato in malattie degenerative come Alzheimer e Parkinson.

L’attivazione prolungata del sistema immunitario può anche favorire malattie autoimmuni, alterando il riconoscimento dei tessuti sani, e creare un ambiente favorevole alla crescita tumorale.

organi interni -

Poiché il suo impatto si estende a molteplici sistemi biologici, ridurre l’infiammazione diventa essenziale per prevenire malattie e migliorare la qualità della vita.

Come riconoscere la low grade inflammation?

L’infiammazione cronica di basso grado può essere valutata attraverso specifici esami di laboratorio, che misurano marcatori infiammatori nel sangue e nelle feci. Test su citochine, proteine di fase acuta e indicatori di permeabilità intestinale possono fornire un quadro utile per identificare uno stato infiammatorio persistente, spesso silenzioso. Sebbene non esista un unico test diagnostico definitivo, la combinazione di questi parametri permette di riconoscere e monitorare l’infiammazione cronica, aiutando a prevenire le sue conseguenze sulla salute.

Conclusioni

L’infiammazione cronica di basso grado è un nemico silenzioso, ma non inevitabile. Alimentazione mirata, movimento costante, gestione dello stress e cura del microbiota sono strumenti potenti per contrastarla. Il nostro stile di vita può essere la causa del problema, ma anche la soluzione. Nei prossimi articoli esploreremo strategie concrete per ridurre l’infiammazione e migliorare la salute a lungo termine. Comprendere questo fenomeno è il primo passo: ora è il momento di agire consapevolmente per proteggere il nostro benessere futuro.

Luca Gibellini, Dottore in Osteopatia, Biologo e Nutrizionista.

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