Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE): una visione integrata tra corpo e mente
Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE): una visione integrata tra corpo e mente

Introduzione
Per comprendere meglio la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è utile prendere in considerazione i più recenti studi in neurofisiologia, psicologia ed endocrino-immunologia. Queste discipline ci indicano che il corpo e la mente sono intimamente collegati da una rete di messaggi biochimici e nervosi che coinvolgono ogni parte dell’organismo: il cosiddetto asse intestino-cervello (GBA).
Questo principio era già alla base delle antiche medicine tradizionali, come quella cinese, vedica indiana o greca.
Cos’è la MRGE
La malattia da reflusso gastroesofageo è la più frequente patologia del tratto digestivo superiore, causata dal passaggio retrogrado del contenuto gastrico in esofago.
- Colpisce circa il 20% della popolazione
- Sintomi principali: bruciore gastrico, rigurgito, dolore toracico
- Sintomi extra-esofagei: tosse, laringite, asma, disfonia, sinusite
Il ruolo del cardias
Lo sfintere esofageo inferiore (cardias) è la prima difesa contro la secrezione acida gastrica.
La secrezione è un processo continuo e complesso, regolato da fattori ormonali, che ha lo scopo di frammentare e sterilizzare il cibo.
Alcuni alimenti possono ridurre il tono del cardias, causando il reflusso:
- Cioccolato
- Aglio
- Menta
L’asse intestino-cervello (GBA)
L’asse intestino-cervello è un sistema di comunicazione bidirezionale tra microbiota-intestino e sistema nervoso centrale (SNC).
Strutture coinvolte
- Sistema limbico: memoria e risposte emotive
- Ipofisi: integra segnali di stress, coinvolgendo il sistema endocrino
Vie di comunicazione
- Vie efferenti del sistema nervoso autonomo (SNA)
- Asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA)
I segnali di stress psicologico influenzano:
- la motilità gastroesofagea
- la produzione di ormoni ed enzimi gastrici
Implicazioni cliniche
- Alterazione della motilità gastroesofagea = ruolo centrale nella MRGE
- Il SNC può a sua volta essere influenzato da:
- segnali afferenti del SNA
- segnali ormonali
Una metanalisi del 2022 ha evidenziato una correlazione bidirezionale tra disturbo da depressione maggiore e MRGE, con probabile relazione causa-effetto.
Fattori che influenzano la MRGE
- Dieta
- Infiammazione
- Alterazioni del microbiota
Questi fattori agiscono sull’asse neuroendocrino e possono modificare la percezione dei sintomi.
La componente psicosomatica
Studi norvegesi hanno dimostrato che:
- Il rischio di reflusso aumenta nei soggetti con ansia, depressione o sindrome ansioso-depressiva.
- Una seconda ricerca ha evidenziato il legame tra reflusso e pressioni lavorative, scarso controllo sul proprio operato e insoddisfazione personale.
Interpretazione psicosomatica
Il reflusso è un processo dal basso verso l’alto, opposto a quello digestivo. Può rappresentare un limite psicologico o esistenziale:
“Qualcosa non riusciamo più a digerire nella nostra vita.”
Questa visione apre a un’interpretazione psicologica del sintomo, da adattare alla storia individuale.
Approccio terapeutico integrato
I rimedi più efficaci tengono conto della sinergia tra corpo, sistema endocrino e psiche.
1. Origine alimentare o fisica
Dopo aver corretto l’alimentazione, si possono introdurre:
- Rimedi di sostegno al fegato: rafano, alburno di tiglio
- Piante antinfiammatorie intestinali: Boswellia, Vaccinium vitis idaea, clorofilla
- Enzimi digestivi
2. Origine psico-emotiva
Si consigliano rimedi di supporto alla persona, ad esempio:
- Fiori di Bach
- Preparati che favoriscano l’elaborazione di disagi e aspetti irrisolti
Conclusioni
- Il sintomo è una richiesta di attenzione: quando un aspetto fisico o psicologico non viene compreso, può emergere attraverso manifestazioni spiacevoli.
- Nelle tradizioni antiche la soppressione del sintomo non è mai la via preferita: ciò che viene ignorato riemerge altrove con maggior forza.
- Il punto di partenza è capire la causa del sintomo e il motivo per cui quel soggetto lo esprime.
Un aspetto centrale è la responsabilità attiva del paziente: il fitoterapeuta, il nutrizionista o lo psicoterapeuta possono aiutare, ma il percorso di guarigione richiede la partecipazione consapevole della persona.
Bibliografia
- Zhu, Y., Pandol, S. J., & Ji, B. (2022). Bidirectional Association Between Major Depressive Disorder and Gastroesophageal Reflux Disease: A Systematic Review and Meta-Analysis. Journal of Psychosomatic Research, 158, 110930.
- Nilsson, M., Johnsen, R., Ye, W., Hveem, K., & Lagergren, J. (2002). Lifestyle related risk factors in the aetiology of gastro-oesophageal reflux. Gut, 51(3), 374–379.
- Hveem, K., & Svebak, S. (1999). The role of psychological and psychosocial factors in gastroesophageal reflux disease: A population-based study in Norway. Scandinavian Journal of Gastroenterology, 34(8), 758–764.
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- Mayer, E. A., Tillisch, K., & Gupta, A. (2015). Gut/brain axis and the microbiota. Journal of Clinical Investigation, 125(3), 926–938.
D.ssa Ilaria Pezziga erborista, D.ssa Erica Rosati biologa nutrizionista, D.ssa Ilaria Rosati psicologa, Dott. Matteo Canetti biologo nutrizionista.
