Iscriviti alla membership per leggere tutti i contenuti bloccati

Blog

John Martin Littlejohn: Pioniere dell’Osteopatia Europea e delle Linee di Forza

John Martin Littlejohn: Pioniere dell’Osteopatia Europea e delle Linee di Forza

Introduzione

Se oggi l’osteopatia europea rappresenta una solida realtà, fatta di milioni di pazienti che ogni anno si rivolgono a osteopati qualificati e di un discreto numero di pubblicazioni indicizzate su PubMed, lo dobbiamo in gran parte a uno dei suoi principali artefici: John Martin Littlejohn. Considerato da alcuni “il padre della posturologia moderna”, da altri “un meccanicista”, fu senza dubbio un pioniere dell’osteopatia, con il merito storico di averla sviluppata e divulgata prima negli Stati Uniti e poi nel vecchio continente.


Un instancabile studioso

Nato a Glasgow, Scozia, nel 1865, Littlejohn fu un intellettuale eclettico e instancabile. Studiò teologia, lingue orientali, diritto, anatomia e fisiologia, conseguendo nel 1889 un riconoscimento in Medicina Forense.

Nel 1892 si trasferì negli Stati Uniti, sperando che un clima più caldo e secco potesse alleviare i suoi problemi di salute. Negli USA si laureò alla Columbia University in filosofia politica, economia politica e finanza. Nel 1894 si recò a Kirksville per un consulto con il Dr. Andrew Taylor Still, padre fondatore della medicina osteopatica: fu il suo primo contatto con i principi osteopatici, che si dimostrarono efficaci anche sulla sua salute. Convinto, abbandonò gli incarichi politici e si iscrisse alla neonata American School of Osteopathy (A.S.O.) nel 1895.

Dr. J. Martin Littlejohn Chicagoitshistory04curr 0561 -

Collaborò con Still, contribuendo attivamente alle sue ricerche con particolare attenzione alla fisiologia, sua passione sin dagli studi scozzesi. Nel 1898 si laureò in osteopatia e divenne preside della A.S.O. nello stesso anno. Pubblicò due testi di fisiologia (1898-1900), in cui si delineano già i primi concetti posturali e biomeccanici che lo renderanno celebre. Tuttavia, differenze teoriche con Still lo portarono nel 1900 a fondare l’American College of Osteopathic Medicine and Surgery a Chicago (A.C.O.).

Nel 1910 si riavvicinò a Still, avviando una collaborazione con un suo allievo diretto, Harrison Fryette, e da questo incontro maturò l’approccio biomeccanico e il concetto di linee di forza.

Nel 1913 tornò nel Regno Unito e, nel 1917, fondò la British School of Osteopathy (B.S.O.) a Londra. Non ricevette compensi personali: reinvestì le rette degli studenti per finanziare l’attività formativa.

Nel 1927 aprì la prima clinica, che nel 1946 divenne il London College of Osteopathy. Morì nel 1947, dopo aver formato numerosi professionisti. Il riconoscimento ufficiale dell’osteopatia nel Regno Unito avverrà solo nel 1993.


I principi della filosofia osteopatica di Littlejohn

Littlejohn reinterpretò il principio dell’unità del corpo, spostando l’accento dall’aspetto anatomico a quello funzionale e fisiologico:

“… equilibrio anatomico, equilibrio fisiologico, equilibrio psichico. Se qualcosa interferisce negativamente con questi fattori, si può andare incontro alla malattia …”

Diede centralità alla libera circolazione dei fluidi corporei e alla mobilità delle strutture diaframmatiche, fondamentali per la regolazione pressoria e il supporto degli organi emuntori (pelle, reni, polmoni, fegato, intestino).

L’infiammazione era, per lui, uno stato di ipo- o iperfisiologia, una fase funzionale alterata che poteva, ma non necessariamente doveva, evolvere in malattia.

Introdusse inoltre il concetto di Terreno Biologico: un basso livello di salute espone maggiormente a infezioni e disfunzioni. L’interdipendenza tra struttura e funzione veniva integrata al concetto di biotipologia, con una visione clinica predittiva.

Sostenne il concetto di Forza Vitale come energia interna che si oppone alle aggressioni esterne, con il sistema muscolo-scheletrico come specchio della fisiologia interna.


Le Linee di Forza

L’intuizione più originale di Littlejohn fu lo sviluppo del modello valutativo basato sulle linee di forza. Partendo dai punti di carico ideali in un soggetto normoconformato, tracciò linee ipotetiche lungo riferimenti anatomici.

Distinse due tipi:

  • Linee di gravità, attraversate dalla forza peso
  • Linee di tensione antigravitaria, percorse dalle forze muscolari che contrastano la gravità.

Il modello, fondato su osservazioni cliniche, forniva indicazioni sul carico allostatico del soggetto e consentiva un’analisi posturale funzionale e dinamica.

Tratto da libro: linee di Forza di J.M. Littlejohn e applicazioni cliniche Guolo F. e Altadonna G.

Biotipologie secondo Littlejohn

  • Anteriore: postura militare, torace prominente, curve spinali ridotte, sguardo alto. Soggetti dinamici, reattivi, ipertonici.
  • Posteriore: curve accentuate, carico discale maggiore, sguardo basso, postura flessa. Soggetti più introversi e riflessivi.
  • Misto: la forma più comune, con caratteristiche intermedie o alternate.

L’analisi della postura (statica o dinamica) in relazione alla struttura fisica permette di valutare l’adattamento funzionale del soggetto alla gravità o il carico indotto da traumi.

Mettendo in relazione l’analisi posturale statica o del cammino (FUNZIONE) con la biotipologia (STRUTTURA) si può capire in che modo il soggetto sta adattando alla gravità e se, il quadro che ci mostra, è legato a un sovraccarico funzionale o è il prodotto di un trauma esterno

Identificò inoltre, alcune vertebre con funzioni specifiche:

  • Vertebre Statiche (C2, D6, L3): chiavi di volta degli archi di stabilità, si trovano spesso in disfunzione in problematiche posturali.
  • Vertebre Dinamiche (C5, D9, L5): punti pivot biomeccanici tra i vari archi, una disfunzione a questo livello può limitare il normale svincolo dei cingoli durante il cammino o la corsa.

L’approccio clinico

L’approccio terapeutico di Littlejohn non si basava su trattamenti rigidi o predefiniti legati alla postura o alla costituzione del paziente. Piuttosto, proponeva un metodo valutativo che integrava le osservazioni posturali (funzionali) con le caratteristiche strutturali dell’individuo. Questo approccio permetteva di leggere il sistema muscolo-scheletrico come una finestra privilegiata per comprendere lo stato di salute viscerale e sistemico, mettendo in relazione i diversi compartimenti corporei (cervicale, toracico, addominale, pelvico) con le rispettive funzioni fisiologiche.

Utilizzava:

  • Tecniche sui tessuti molli
  • Tecniche articolatorie
  • Tecniche a corto braccio di leva (a differenza di Still, che prediligeva il grande braccio di leva)

Oltre al trattamento manuale, promuoveva la cura della dieta e dell’igiene cutanea, per favorire i processi di eliminazione tossinica (aspetto oggi meno centrale ma coerente con il contesto storico).

Chiamava adjustment il gesto terapeutico correttivo. Questo termine, spesso associato a un approccio meccanicistico, in Littlejohn ha invece una valenza più ampia: rappresenta un intervento volto a ristabilire l’equilibrio globale dell’organismo.


Conclusione

John Martin Littlejohn ha influenzato profondamente lo sviluppo dell’osteopatia europea. Il suo modello valutativo e la sua visione integrata corpo-mente rimangono attuali. Il presente contributo ne ripercorre sinteticamente la visione e introduce il concetto delle linee di forza, che merita ulteriore approfondimento teorico e clinico.

Per chi desidera approfondire, si consiglia lo studio delle opere originali di Littlejohn e la partecipazione a corsi specifici sulla sua impostazione, oggi ripresa e sviluppata in primis dal Wernham Institute.

Simone Bagatti D.O.


Bibliografia essenziale

  • Littlejohn, J.M., 1898. Physiology Exhaustive and Practical
  • Littlejohn, J.M., 1899. Lectures on Psycho-Physiology
  • Littlejohn, J.M., 1903. Osteopathic Therapeutics, Diagnosis. Still National Osteopathic Museum
  • Littlejohn, J.M., 1902. The Physiological Basis of the Therapeutic Law. The Journal of the Science of Osteopathy
  • Littlejohn, J.M., 1901. The Science of Osteopathy – Its Value in Preventing and Curing Disease
  • Marasco M., 2009. Archi Funzionali e biomeccanica vertebrale di J.M. Littlejohn
  • Guolo F., Altadonna G., 2019. Linee di forza di J.M. Littlejohn e Applicazioni Cliniche

Quanto è stato utile questo post?

Clicca su una stella per valutarla!

Voto medio / 5. Conteggio dei voti:

Nessun voto finora! Sii il primo a valutare questo post.