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Le Radici del Futuro: viaggio nella cultura Osteopatica

Le Radici del Futuro: viaggio nella cultura Osteopatica

È passato poco più di un secolo e mezzo da quando Andrew Taylor Still scoprì, come amava dire lui, l’osteopatia. Nel corso degli anni si è diffusa prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo. Oggi è una disciplina riconosciuta anche in Italia, dove è stata inquadrata all’interno delle professioni sanitarie, nell’ambito della prevenzione.

In questi 150 anni sono nati approcci osteopatici anche molto distanti l’uno dall’altro, tenuti insieme dai principi fondanti e dal concetto di disfunzione somatica, intesa come alterazione funzionale dei tessuti corporei che compromette la salute generale. Essa rappresenta l’elemento chiave della valutazione e il denominatore comune di tutti gli osteopati illuminati.

Essere appassionati di tradizione non significa replicare alla lettera ciò che diceva Still, quanto piuttosto valorizzare le sue intuizioni alla luce dei progressi compiuti dalla scienza e dalla medicina nel ventunesimo secolo. La tradizione va integrata, non idolatrata.

Questa area tematica vuole far conoscere alcuni tra i grandi osteopati del passato, perché per guardare al futuro dobbiamo avere ben presenti le nostre radici.

Nei prossimi articoli tratteremo:

  • La storia e i principi dell’osteopatia: da dove nasce questa disciplina e quali sono le sue fondamenta.
  • I grandi osteopati del passato: vite, intuizioni e contributi dei pionieri che ne hanno segnato l’evoluzione.
  • Disfunzione somatica e modelli interpretativi: esploreremo come si è sviluppata la comprensione di questo concetto cardine e quali sono i principali modelli interpretativi proposti nel tempo.
  • I diversi approcci in osteopatia: una panoramica sulle principali correnti, dalle più tradizionali alle più moderne.
  • La ricerca clinica e la tradizione: come le evidenze scientifiche stanno dialogando con la visione osteopatica storica.

Un albero per crescere rigoglioso ha bisogno di radici forti. La tradizione osteopatica rappresenta queste radici: un patrimonio di conoscenze, intuizioni e pratica clinica che ha saputo evolversi senza perdere la propria identità. In questo percorso, ogni professionista è chiamato non solo a custodire queste radici, ma anche a nutrirle con l’impegno quotidiano, l’aggiornamento costante e l’apertura al confronto. Solo così sarà possibile costruire un futuro solido, consapevole e profondamente connesso con l’essenza originaria dell’osteopatia.

A cura di

Simone Bagatti, Dottore in Osteopatia

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