OSTEOPATIA E CALCIO: UN BINOMIO VINCENTE
OSTEOPATIA E CALCIO: UN BINOMIO VINCENTE

Introduzione
Il calcio è lo sport più praticato al mondo, con milioni di giocatori sia professionisti che amatoriali. Tuttavia, comporta un elevato rischio di infortuni dovuto all’intensità del gioco, ai contrasti e ai rapidi cambi di direzione [1]. L’osteopatia sta emergendo come un metodo efficace per migliorare le prestazioni degli atleti e ridurre la frequenza degli infortuni, sia a livello professionistico che amatoriale [2].
Epidemiologia degli infortuni nel calcio
Le statistiche evidenziano che:
- L’incidenza media degli infortuni è di 7,75 per 1000 ore di esposizione nei professionisti e 7,98 per 1000 ore negli amatori [1].
- Gli infortuni durante le partite sono 7,7 volte più frequenti rispetto agli allenamenti nei professionisti e 5,45 volte negli amatori [1].
- Gli arti inferiori sono i più colpiti, in particolare coscia, caviglia e ginocchio [1].
- Gli infortuni muscolari (strappi) sono i più comuni, seguiti da distorsioni e contusioni. In Premier League, gli infortuni sono più frequenti nella prima parte della stagione, mentre in LaLiga sono più equamente distribuiti [3].
Il ruolo dell’osteopatia nella prevenzione degli infortuni
L’osteopatia aiuta a prevenire gli infortuni attraverso:
- Miglioramento della postura e dell’equilibrio, riducendo il rischio di lesioni [2].
- Aumento della mobilità articolare, favorendo una maggiore flessibilità e adattabilità ai movimenti del calcio [4].
- Diminuzione delle tensioni muscolari, migliorando la resistenza fisica agli sforzi ripetuti [2].
Uno studio su squadre professionistiche ha evidenziato che un protocollo di trattamento osteopatico personalizzato ha ridotto del 25% gli infortuni muscolari [2].
Osteopatia e recupero dagli infortuni
Quando un calciatore si infortuna, la rapidità del recupero è essenziale. L’osteopatia facilita il processo attraverso:
- Stimolazione della circolazione sanguigna, riducendo infiammazioni e accelerando la rigenerazione dei tessuti [2].
- Ripristino della funzionalità muscolare e articolare, consentendo un ritorno più rapido in campo [4].
- Riduzione della percezione del dolore senza utilizzo di farmaci, favorendo un recupero più naturale [4].
Migliorare le prestazioni con l’osteopatia
L’osteopatia non è solo prevenzione e recupero, ma può migliorare le prestazioni atletiche:
- Ottimizzazione della biomeccanica corporea, rendendo i movimenti più fluidi e reattivi [4].
- Miglior controllo neuromuscolare, migliorando l’agilità e la precisione dei gesti tecnici [4].
- Maggiore resistenza agli sforzi prolungati, diminuendo il rischio di affaticamento precoce [4].
Uno studio pilota ha mostrato che il 68% degli atleti che ricevono trattamenti manipolativi pre-partita percepiscono un miglioramento delle prestazioni [4].
Osteopatia per professionisti e amatori
L’osteopatia non è esclusiva dei calciatori di élite. Anche i giocatori amatoriali possono trarne beneficio, riducendo:
- Dolori alla schiena e agli arti inferiori dovuti agli sforzi ripetuti [2].
- Infiammazioni muscolari e articolari, migliorando il benessere generale [2].
- Affaticamento muscolare, aumentando il piacere di giocare senza disagi fisici [2].
Conclusione
L’osteopatia rappresenta una risorsa essenziale per il calcio moderno. Che tu sia un professionista o un amatore, l’integrazione dell’osteopatia nel tuo percorso sportivo può ridurre il rischio di infortuni, velocizzare il recupero e ottimizzare le prestazioni. Prevenire è sempre meglio che curare!
Bibliografia
- [1] Ekstrand J., Hägglund M., Waldén M. “Injury incidence and injury patterns in professional football”. Scand J Med Sci Sports 2011;21(6):922-928.
- [2] Jones et al. “Epidemiology of injury in English Professional Football players: a cohort study”. Phys. Ther. Sport (2019).
- [3] Argibay-González et al. “Analysis of Injury Patterns in Men’s Football between the English League and the Spanish League”. Int. J. Environ. Res. Public Health, 2022.
- [4] Brolinson, P.G., McGinley, S.M., Kerger, S. “Medicina manipolativa osteopatica e l’atleta”. Current Sports Medicine Reports 7(1): 49-56, 2008.
Matteo Cestaro,D.O.